Commissionato agli inizi del Cinquecento dalle monache del monastero di Santa Giulia, per custodire due spine ritenute provenienti dalla corona di spine di Gesù, è rimasto nel tesoro del monastero fino alla sua soppressione, avvenuta nel 1797 per mano della Repubblica bresciana. Sottratto alle monache, il reliquiario venne trasferito nel tesoro delle Sante Croci, aggiungendosi ai componenti tradizionali. Successivamente, il suo contenuto fu arricchito; il vescovo Girolamo Verzeri, durante il suo episcopato, donò e fece aggiungere nella teca una terza spina, mentre Giacinto Gaggia, nel 1933, inserì una piccola croce in cristallo contenente un supposto frammento della Vera Croce. Si tratta di una pregevole opera fine del 1400, inizio 1500, realizzata da manifattura bresciana nell’ambito della bottega dei Delle Croci, in argento (misure cm 56 x 10 x 10).